L'ATTENTATO IN IRAQ
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L’attentato in Iraq: l’Isis sunnita si rinforza
L’Isis sunnita si rinforza
L’Iraq è da sempre uno stato estremamente complesso. Alcune aree del paese sono estremamente ricche di petrolio e sappiamo bene che dove c’è il petrolio ci sono interessi di attori internazionali, oltre che interni.
L’Isis è una potenza sunnita che in questo momento sta sfruttando, in modo particolare in Iraq, la problematica del conflitto tra sciiti e sunniti. Il gotha del governo iracheno è, infatti, formato da sciiti. Sfruttando il malcontento popolare e considerando che la maggior parte della popolazione irachena è sunnita, l’Isis ha un elemento ulteriore per rafforzarsi. Inoltre, punta sul fatto che la polizia locale è impegnata a sedare queste proteste. L’Isis esiste, è presente e si sta rafforzando.
Non ci può essere volontarietà in Unione Europea
Unione Europea e volontarietà è un ossimoro. L’UE è fatta di leggi e regolamenti. Il suo stesso esistere si basa su un regolamento, non avrebbe senso fare un unione di stati se non ci fosse un regolamento condiviso. Se l’Europa esiste, se davvero vuole farsi carico in maniera congiunta della questione migranti, bisogna rivedere il trattato di Dublino.
C’è stato un incontro proprio a Malta tra Italia, Francia, Germania e Malta che doveva aprire ad una rotazione volontaria dei porti, un accordo che non ha retto perché non c’è una chiara volontà europea di realizzare una politica coerente e concreta per la migrazione.
In Libia c’è una guerra
Bene rivedere il Memorandum con la Libia, molto bene svuotare i centri di detenzione, molto bene far entrare le organizzazioni non governative, ma ricordiamoci che in Libia c’è una guerra, che ha fatto centinaia di morti e migliaia di feriti, tra le milizie fedeli a Sarraj e quelle fedeli a Haftar. Milizie finanziate dal Qatar e dalla Turchia, per quanto riguarda le prime, dai Sauditi e dagli Emirati, e non solo, per la altre.